(Antefatto: ovvero il primo incontro fra Alice e Alessandro)
«Lo sapevo che non avrei dovuto seguirti in questa pazzia!» sbuffo. La muta che mi hanno fatto indossare stringe il collo, mi soffoca, e sto morendo di caldo. Ho fatto una fatica bestia a infilarla, son tutta sudata.
«Rilassati, sarà divertente!» mi risponde Chiara, senza degnarmi di uno sguardo: sta scegliendo la maschera tra le due che ha in mano, portandosi al viso prima una, poi l’altra, come fossero accessori per il suo outfit. Non so da dove le venga tutto questo entusiasmo per le immersioni subacquee, io sono sicura che morirò prima di vedere il fondale…
«Se non sopravvivo hai il compito riportare la mia salma in patria, e ti costerà un rene solo di biglietto aereo» borbotto, incerta se rassegnarmi alla mia dipartita o scendere dalla barca, dirigermi a grandi passi verso l’albergo e godermi il sole dalla piscina con un cocktail in mano.
«Oh, non preoccuparti per questo, abbiamo l’assicurazione di viaggio!» Chiara ride, finalmente si volta verso di me e mi allunga una delle maschere. «Dai, non fare la drammatica! Vedrai che ti piacerà. Una volta che sarai sott’acqua, tutti i tuoi problemi scompariranno».
Accetto la maschera con un sospiro rassegnato e inizio a sistemarla sul viso imitando i suoi movimenti. Non è che non mi fidi di Chiara, ma ho così tanta paura dell’acqua che persino i gatti mi prendono in giro.
«Ora girati, ma senza farti notare» mi sussurra in un orecchio «è esattamente questo il motivo per cui adoro fare immersioni!» mi fa un occhiolino e con un impercettibile segno del mento indica un punto dietro di me. Mi volto.
Ora capisco l’entusiasmo della mia amica! Ed è un motivo bello alto, capelli scuri, con due occhi profondi e un groviglio di tatuaggi sulla pelle abbronzata che spuntano dalla maglia tecnica.
«Buongiorno signorine», il tipo si presenta con la voce calda di uno abituato a piacere. «Fammi indovinare: è il tuo primo tuffo, vero?» indica mia la muta con un sorriso ironico. Si avvicina al mio viso e mi sussurra in un orecchio «l’hai indossata al rovescio…»
Mi sento improvvisamente consapevole della mia goffaggine. «È una scelta di stile», rispondo piccata, sento il sangue riversarsi sulle guance, mentre Chiara scoppia a ridere. Infame.
«Hai un bello stile personale, ma magari ti aiuto a rimetterla prima di tuffarti, che ne dici? In ogni caso mi presento: mi chiamo Alessandro e sarò la vostra guida in questa immersione nella barriera corallina».
Fa un mezzo inchino e mi porge una mano. Abbozzo un sorriso, la stringo «Piacere, io sono Alice» e sono la barzelletta del giorno. Dio, vorrei sprofondare.
«Bene, Alice, non preoccuparti. Tutti commettono errori la prima volta», dice con un sorriso rassicurante. «Ora vediamo di sistemare questa muta, così potrai goderti l’esperienza senza preoccupazioni».
Alessandro mi aiuta a indossare la muta correttamente, io cerco di pensare a qualcosa di intelligente da dire, ma il mio cervello non ha intenzione di collaborare.
Morirò qui a Sharm El Sheikh, me lo sento.
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