Non smetterei mai di guardare un camino acceso… È un moto ascendente, mai statico, invadente e conquistatore, il fuoco che scoppietta si muove in una danza di spiriti elementali, sottili ed eleganti abitanti del popolo fatato.
In silenzio, con te davanti a quel fuoco che crepita e ci scalda il viso, i miei pensieri sono liberi di perdersi e vagabondare senza meta.
Il fuoco brucia, il fuoco consuma tutto ciò che non ha in sé quella scintilla di eternità, lascia intatto solo ciò che davvero sopravvive al tempo. Attorno al fuoco gli anziani tramandavano le storie degli avi, per non perderne la memoria… il fuoco quindi è anche casa… ed eternità.
Il fuoco purifica, allontana tutto ciò che non è degno, lega per sempre le persone che nella notte magica di San Giovanni lo attraversano per tre volte con un salto, mano nella mano.
Vuoi saltare quel fuoco con me? Legare per l’eternità la tua anima alla mia?
Accoccolata sul tuo fianco, conosco la risposta a questa domanda… Mi sorridi un attimo prima di incollare le tue labbra alle mie, in un bacio che parla più di mille promesse.
No, non è un fuoco fatuo quello che brucia nel mio petto. Tu mi accendi. Tu mi fai vibrare. Tocchi le mie corde migliori e le fai suonare come nessuno. Mi fai sentire al sicuro, e allo stesso tempo mi tendi al limite. Insieme a te ho scoperto di essere uno strumento perfetto, capace di emettere la più dolce delle melodie se suonato da mani esperte e amorevoli. Non ti ringrazierò mai abbastanza per questo.
Hai acceso un fuoco eterno, che scalda senza bruciare, illumina senza consumare, purifica e vivifica…
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