I Racconti di Samael – Discepoli silenziosi

Come un singolare metronomo, il crepitio della legna nel camino tiene il tempo dei miei pensieri.

Dal quel ceppo che arde si sprigiona l’odore di vecchi racconti e di antiche abitudini.

Le fiamme gli danzano intorno, fra le nere pareti di quel vecchio camino, in questa baita pittoresca che chiameremo casa per qualche giorno.

Quante storie potrebbe raccontare, se solo avesse voce. Anni trascorsi a guardare i monti fino a diventare essa stessa parte di quel paesaggio che sembra immutato e immutabile.

Anche noi diventeremo una storia, quando verrà il momento di chiuderci alle spalle quella porta di legno e tornare alla nostra vita. E qualcun altro, seduto su questo stesso divano, forse potrà percepirla.

 

“Stanco?” mi appari davanti, e mi chiedi, accovacciandoti sul divano accanto a me e infilando i piedi sotto le mie cosce per scaldarli.

 

“No” in parte è una menzogna. La lunga scarpinata di questa giornata mi ha fatto sentire anche muscoli che non sapevo di avere, ma solo il corpo è stanco… la mia mente ha ancora voglia di vagare.

 

“Che silenzio…” sussurri piano, appoggiando la nuca sul cuscino.

 

“I monti son maestri muti che creano discepoli silenziosi” rispondo sorridendoti.

 

“Quanta saggezza!!!” mi prendi in giro.

 

“Non mia…lo diceva Goethe… e mio nonno!”

 

“Tuo nonno citava Goethe?”

 

“Solo quando voleva che stessi zitto e non mi lamentassi mentre andavamo a funghi”.

 

“Tuo nonno mi sarebbe stato simpatico” ridi.

 

CIOK… la legna scoppia ed il mio pensiero si sposta… sul tuo sorriso.

 

Quante donne ho incontrato prima di te? Quanti sorrisi ho visto esplodere su i loro visi ? Cos’ha il tuo di così diverso dal loro? Cos’hai tu che loro non possedevano?

Perché tu sei diventata indispensabile e necessaria?

Perché pur potendo avere chiunque hai scelto me?

Sarò all’altezza dell’amore che mi doni?

E se fossi solo un ostacolo? Se con l’amore ti avessi sottratta a cose più grandi di questo?

 

“Che c’è?” mi chiedi, notando il mio sguardo su di te.

 

Mi sposto sdraiandomi su di te ed appoggiando il viso sui tuoi seni .

 

“É iniziato il campionato e io sto guardando un camino…” rispondo mentre sento le tue mani accarezzarmi i capelli.

Non voglio dirti i miei veri pensieri. Non posso pensarti in un posto migliore di questo divano.

Non posso pensarmi senza di te e mi serve il tuo profumo. Lo voglio intorno, lo voglio addosso.

 

“Se vuoi possiamo spegnerlo…” scherzi.

 

“Wow… grazie, questa sì che è la soluzione perfetta!” alzo lo sguardo verso di te.

 

“Lo so… sono un piccolo genio!”

 

Cos’hai in quel sorriso che non trovo in un nessun’altra cosa che non sia tu? Quale segreto nascondi?

Raggiungo quella bocca come se fosse un oracolo in grado di svelarmi ogni mistero. Dimmi com’è possibile amarti così. Facilmente. Semplicemente. Solo perché non si riesce a non farlo.

Baciarti è come scivolare lentamente nel momento perfetto. Gradualmente, senza perderne un dettaglio.

Le tue labbra morbide che si schiudono concedendo alla mia lingua di invadere quella bocca perfetta. Il sapore di quel cioccolatino che hai appena mangiato, la tua lingua che danza sinuosa lasciandosi portare in un ballo lento che solletica la mente, svegliandola come il desiderio che stiracchiandosi, ancora assopito, accarezza la nostra pelle.

Le mie mani sul tuo viso per sentirne ogni dettaglio, per non perderlo… memorizzarlo come un cieco alla ricerca della strada da percorrere.

Le tue mani che scavano sotto la mia maglia cercando la mia schiena. E le tue gambe che si aprono lasciandomi accomodare fra di esse.

Il tuo respiro, Dio quello è tutto ciò che mi serve. Sentirlo sulla guancia vuol dire che esisti. che vivi… che non sei un sogno o un’illusione.

Che non sono pazzo e che sei mia.

Non serve spogliarti per riuscire a percepire la tua pelle… la sento. È la magia che possiedi a farmela sentire anche se è coperta.

Dimmi cosa ti serve… di cosa hai bisogno per essere felice? Dimmi come convincerti che è il tuo sorriso a migliorare il mondo…

Ci muoviamo piano cercando i nostri corpi cullati da quel bacio. Passerei il resto della vacanza a fare questo… solo questo… far parte di te e di ciò che ti fa stare bene. Bastarci per dimenticare che ci potrebbe essere altro a dividerci.

 

“Potrebbero svegliars…” dici staccando le tue labbra dalle mie… solo un attimo… solo un secondo o poco più… ma non te lo permetto. Non adesso. Adesso non c’è altro… solo noi su quel divano, davanti a quel camino di una baita che forse un giorno racconterà ad altri la nostra storia…

 

Stai qui con me… rimani in questo silenzio e lascia che sia il crepitio del camino a guidarti in un posto dove il tempo si può fermare…

Le tue mani… quelle mani che hanno ripreso a navigare sulla mia pelle tolgono ogni freno alla mia voglia di sentirmi parte di te.

Vorrei fossi nuda… vorrei sentirmi scivolare dentro di te senza dover far nulla di più che sentirti avvolgermi.

La mia mano scivola sul tuo fianco fino ad arrivare a trovare il bordo di quella maxi maglia che usi per andare a dormire. Sollevarla quanto basta per poter arrivare a quelle mutandine, quanto basta per spostarle in contemporanea alle tue che mi abbassano i pantaloni.

Vogliamo la stessa cosa…sentiamo lo stesso desiderio… Sentirci. Superare il confine dei nostri corpi.

Calda mi accogli e il mondo s’illumina di stroboscopici lampi di piacere .

I nostri gemiti soffocati da quel bacio; generale valoroso che ci ha guidati fino a qui.

Sei perfetta. Non ti serve essere niente di più che te stessa per farti desiderare. Niente giochetti, niente maschere… solo tu e il tuo piacere che sento scaldarmi.

Sì… mi piace quando vieni mentre continuo a muovermi dentro di te… mi piace quando ti lasci andare e pensi solo a ciò che ti fa sentire bene.

Ora sono le tue mani a tenere il mio viso… stacchi le tue labbra dalle mie per prendere fiato.. i tuoi capelli scompigliati sul cuscino di quel divano… il tuo profumo… e quella bocca… quelle labbra… Dio nemmeno lo sai quanto sei bella…

CIOK… fa la legna nel camino mentre le ombre che il fuoco riflette danzano sui muri della vecchia baita… in mezzo a questi monti che continuano a insegnare con il loro silenzio che alla meraviglia non servono trucchi per mostrarsi… alle volte basta un sorriso…

 

…il sorriso della sola persona che vuoi vedere felice. 

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