Un anno fa Samuele mi mandò una fotografia…
Sono appena uscito dal barbiere
Che poi è una parrucchiera ma barbiere mi piace di più
Parcheggio , salgo e torno da te

In realtà questa è una delle poche foto di cui non ho trovato alcuna fonte diretta… ma quando Samuele me la mandò la mia attenzione fu catturata dalla struttura di cui si intravede una targa in basso a destra. Era evidentemente una targa scritta in inglese. Mi sono chiesta: come mai a Torino c’è una cosa del genere? Sarà qualcosa di interessante.
Non ero mai stata a Torino prima, e in realtà non ne avevo mai avuto la curiosità prima di conoscere Samuele, ma ogni descrizione che me ne faceva era così affascinante che alla fine mi convinse che Torino è una città che vale la pena vedere…
Così il giorno seguente gli chiesi :
– Dove l’hai scattata l’ultima foto che mi hai mandato?
– vicino a dove avevo parcheggiato per il barbiere, poco distante da piazza statuto, perchè?
– Curiosità
– Stai triangolando anche tu 🤣
– Tu non sei triangolabile
– In realtà un indizio di dove abito te l’ho dato eh ma non l’hai colto… quando ti ho detto dove ti porterei a correre con me
– Mi ricordo. Ma non sei triangolabile comunque. Ma in fondo è meglio cosi. Comunque se volessi triangolarti davvero un modo ce l’avrei
– e sarebbe legale? 😉
– Perfettamente
– Non ti serve .. mi fido Se vuoi sapere dove abito te lo dico 😉
– Tanto mica vengo a farti le sorprese
Non so perchè continuassi a osservare quella fotografia, volevo sapere dove era stata scattata e non riuscivo a smettere di pensarci.
Così iniziai a cercare riferimenti a quella targa e trovai l’Orologio a vapore Gastown a Vancouver.
Decisamente non era Torino.
Decisamente non era la via del barbiere di Samuele. Percorsi con google street view la strada di Vancouver dove stava quell’orologio, per posizionarmi virtualmente nel punto esatto in cui quella fotografia doveva essere stata scattata. Combaciava ogni singolo elemento del paesaggio.
Mi scoppiava il cervello. Feci uno screenshot.
– Devo dirti una cosa
– Dimmi
– Non sono ancora sicura di dirtela però
– Oddio … è grave ?
– Non lo so ancora
– … però così mi preoccupi

– Che è?
– La via del tuo barbiere
– Giuro di no
Comunque oggettivamente ho già capito… e fidati che sono già a posto così …
– Oggettivamente hai capito? Cosa?
– Niente .. non ho capito niente mi pare evidente
– Sam io non ti ho mai chiesto niente. Non riesco a capire
– Cosa?
– Cosa c’è di vero Sam?
– facciamo così dato che hai già bollato con falso , va bene .. volevo pubblicare i gessetti prima del 15 e poi regalarteli .. lo faccio ora . Decidi tu cosa farne ! Buonanotte
– Ti stai chiudendo a riccio. Non ti ho accusato di nulla. Ma ti senti sotto accusa
– “Cosa c’è di vero” in italiano implica che c’è del falso Non mi prendere per pirla
E non mi sto chiudendo a riccio …
– Cosa penseresti se ti mandassi una foto evidentemente fatta in un posto che non è quello in cui ti ho detto di essere?
– La differenza sta qui … non me ne fregherebbe una minchia
Va bene così comunque …
Pensa quello che vuoi io oggettivamente di dire a qualcuno che credevo sapesse cosa ci fosse di vero …
scusami ma adesso è davvero meglio che sto zitto … non è colpa tua . Sono io che son fatto male …
– Sam… ti ripeto che non ti ho mai chiesto nulla. Tutto quello che ti ho detto è ti ho dato è stata una mia volontà. Per me potevi essere chiunque, senza un nome e senza un volto. Quello che mi ha colpito di te non ha nulla a che fare con queste due cose. Tu mi hai voluto dare un’identità. Vera o falsa sai solo tu in che misura. Ma io non te l’ho chiesta
E ti prego termina il racconto, sarebbe un immane spreco di talento lasciarlo senza un finale degno A prescindere da tutto il resto
– ce l’ha io finale .. è tuo . L’ho scritto per te .. è il secondo regalo di compleanno che mi rovini
– Pubblicalo tu se vuoi . Lì ci ero rimasto per te .
Io sono quello che ti ho raccontato . Credimi o no .
– Sam… io so chi sei
Certe cose non si possono fingere
O almeno spero! Altrimenti vuol dire che: 1) io sono una cretina integrale e 2) tu sei un serial killer sociopatico
Quella notte poi mi scrisse una lunga mail…
Non mi sono chiuso a riccio .
Sono andato in blocco.
E’ quella parte del mio carattere che speravo di non doverti mai mostrare.
Non mi espongo mai totalmente con le persone, le persone che mi conoscono davvero e totalmente le conto sulle dita di una mano sola e fra questa , non c’è mia moglie , per esempio.
So che non mi fa male un giudizio da qualcuno che non mi conosce davvero , so di sopportarlo ed il più delle volte prenderlo anche a ridere.
Ma so che quando a giudicarmi è qualcuno con cui mi sono esposto totalmente credimi che riesce a devastarmi così prepotentemente da farmi abbassare totalmente la saracinesca .
E potevi dirmi milioni di cose che non mi avrebbero mandato in crush il cervello, ma fra tutte le parole che conosci e che usi sapientemente hai scelto :
“cosa c’è di vero” .
Se ti chiedi cosa c’è di vero, implica per logica che buona parte di ciò che sai che c’è è già etichettato come Falso.
E seppur a logica capisco che la domanda sia lecita e comprensibile , alla testa di cazzo che sono non importa e vede solo evidenziato il significato implicito di quella domanda.
E la testa di cazzo che sono ( perchè non dico d’essere nel giusto ) scendono a cascata altre navette cariche di pessimi pensieri , che non ti dirò e che mi gestirò da solo.
Samuele , non è Samael… credevo, ero certo, di averlo mostrato in questi mesi, probabilmente sbagliavo o probabilmente diamo valore a cose diverse .
Ti rispondo ora a quella domanda “cosa c’è di vero?” tutto.
Non mi hai mai chiesto mai niente : vero in parte, ma diamolo per vero, quindi se ben ricordo la domanda successiva era “perchè?”
Perchè mi sono sentito in difetto nei tuoi confronti …perchè ci sono cose che non faccio per ragioni mie , perchè farle mi fa tornare a momenti che poi è difficile togliermi dalla pelle… non festeggio il mio compleanno, non entro più nei social e fare selfie è un incubo .
( credimi o no)
E spiegare il motivo di queste cose è per me mortificante dato che capisco sia incomprensibile. Spero lo sia meno l’idea che nel non ricambiare i tuoi selfie mi faceva sentire in difetto.
E’ un modo come un altro per dire “sto facendo questo e ti sto pensando” e ci sono altre mille modi per quel messaggio se io e te fossimo in un altra situazione. Ma qui, così…avevo solo parole. E non mi sembravano bastare.
Ecco il solo perchè della “bugia bianca” di una foto in un posto diverso da quello che ti ho detto.
Dico “bugia bianca” perchè se la situazione fosse al contrario , come mi hai chiesto , io non avrei sollevato nemmeno la questione. Di certo non avrei messo in discussione quel poco “tutto” che c’è .
Anzi, in ogni foto che mi hai mandato credimi , che ciò che ti circondava nemmeno l’ho guardato e di certo non l’ho triangolato, nè ho analizzato pesandolo ogni dettaglio diverso da te ,
Sono solo approcci di pensiero diversi .
Di questo però faccio un mea culpa e ti chiedo scusa. L’evidenza è che per te non è una bugia bianca. Quando sbaglio e ferisco qualcuno chiedo scusa sempre, se la persona lesa è anche una persona importante le mie scuse sono sicuramente amplificate.
Rimango però ciò che sono e niente… forse se ti avessi davanti non lo direi , ma oramai…esporsi per esporsi cambia poco …
Credevo fossi una persona diretta… ed invece non ti sei fatta molti scrupoli nel fare il giochino del gatto con il topo , mi hai chiesto oggi pomeriggio ( molto prima dei miei appuntamenti ) dove avessi fatto la foto …dopo hai sollevato la questione del triangolamento….
Io personalmente questi trucchi li uso quando so di dovermi difendere da qualcuno , non quando mi fido. Quando mi fido non gioco e non ci giro intorno…Scendo immediatamente con il nodo da sciogliere.
Credo, sinceramente che con persone che ritengo “importante” ( per diversi motivi ) non mi freghi molto di sembrare più sveglio, furbo o intelligente.
Quasi sicuramente sono fatto male io , ma dubito che ormai possa cambiare, in ogni caso non ti sto giudicando , ti solo dicendo che mi ha dato la chiara percezione del mio grado nella tua vita.
E credo che per te sia quella migliore in cui posizionarmi quindi .. va bene.
Ti devo una playlist , ogni promessa è debito.
Fai buon uso dei gessetti , dato che da questo momento sono tuoi , senza di te di certo non ci sarebbe nemmeno stata nel mio cervello quella storia, anche se non è con il cervello che l’ho scritta.
Cosa succederà domani?… starai con il tuo compagno e sarà un sabato come molti altri …anzi spero sia anche meglio, spero ci sia il sole e spero tu possa rilassarti prendendolo come volevi fare settimana scorsa….e comunque non ci saremmo sentiti …quindi cambierà poco no?
Mi hai fatto promettere di non stropicciarti il cuore, spero di non aver tradito la promessa .
E per il resto, non lo so.
Ricordi quando ti parlai dei vasi , quando litigasti con Hermann.
Ora non abbiamo litigato , ma ci siamo feriti a vicenda senza dolo e nel concorso di colpe mi prendo anche la percentuale più alta perchè alla fine il risultato non cambia. Avevamo messo tante cose dentro a quel vaso …e senza volerlo lo abbiamo fatto cadere …si è rotto ed il contenuto si è disperso a terra.
Prima di capire cosa farne credo sia corretto capire se è un vaso che aggiustato acquisti valore ( come quelli giapponesi I Kintsugi ) o se non se lo filerebbe nemmeno un barbone.
Cerca di passare un bel fine settimana…
Sam
Gli risposi in chat.
– Ho letto la tua email. Solo una cosa vorrei precisare. Non gioco al gatto col topo
– Ok. Ti credo
– Ci ho messo un po’ a metabolizzare che mi hai detto una bugia. E ho voluto dirtelo
E non so perché lo hai fatto, sinceramente non mi aspettavo che tu da un giorno all’altro iniziassi a mandarmi selfie, dato che mi avevi detto che non ti piaceva farli
Ma l’hai fatto, ho pensato semplicemente che fosse una cosa carina che facevi per me
Ma non era dovuta
– Te l’ho scritto il motivo
– Avrei preferito che continuassi a non farne piuttosto che dirmi una bugia
Perché sei stato tu a dire che una delle cose di cui vai fiero è quella di non mentire a una donna
E piccola o grande che sia la tua era una bugia
Che non mi aspettavo, e che mi ha ferito
E il fatto che sia per una sciocchezza mi ferisce ancora di più, come se tu reputassi che il mio interesse per te fosse legato alla tua immagine
Pensi che sia così superficiale?
– È quello che hai capito leggendo la mail ?
– No. È quello che ho pensato quando ho scoperto la bugia
– “Sentirmi in difetto” credi significasse quello ?
– Perché ti devi sentire in difetto con me Sam?
– Se ti credessi superficiale … o se ti avessi creduto tale non credo proprio sarei andato oltre alla terza mail
– Questo mi conforta
– Perché io le cose sono abituato a farle. Non a dirle
E non posso comprarti l’uovo di Pasqua al pistacchio quando lo vedo e portartelo
O non posso fare altre 1000 cose che lo dimostrerebbero
Ed in questo distorto mondo so che un selfie è un “ ehy son qui e ti penso “
– Sam non ho bisogno che tu butti tutta la tua vita nella spazzatura per venire da me su un cavallo bianco. Io so che ci sei anche se non sei qui. Ma ti prego… ti prego. Preferisco un’omissione a una bugia. Una sola cosa ti ho chiesto, ed è di non mentirmi
Porca puttana Sam ti ho detto che ti amo, mica lo dico a tutti
– Io credo di averlo detto più a te che a mia moglie
Ti chiedo scusa , l’ho già fatto ma lo rifaccio
“Chi sbaglia paga ed i cocci sono suoi “
– Non ti voglio perdere Sam. Ma non mentirmi più.
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